Valle d’Aosta: La Crotta di Vegneron
La Crotta di Vegneron, fondata nel 1980 a Chambave, raccoglie due importanti aree viticole identificate dai comuni che danno il nome ad altrettante sotto-denominazioni di zona:
- Chambave comprendente anche i comuni di Châtillon, Saint Denis, Saint Vincent e Verrayes.
- Nus comprendente anche i comuni di Quart e Fénis
Terreni montani situati tra i 500 e gli 850 metri s.l.m. con esposizione prevalentemente verso Sud. Scarse precipitazioni e un clima con buona escursione termica tra giorno e notte favoriscono la coltivazione dei vitigni autoctoni valdostani.
I vitigni a bacca bianca rappresentano circa il 65% della produzione della Crotta. Principalmente troviamo: Moscato Bianco, Pinot Grigio e Müller Thurgau.
Tra i vitigni a bacca rossa abbiamo: Fumin, Petit Rouge, Vien de Nus, Gamay e Pinot Noir.
La Crotta di Vegneron spazia dai vini da aperitivo, agli spumanti ai vini da meditazione. Sono assolutamente da provare i vini simbolo delle due zone principe Nus e Chambave:
- Valle d’Aosta DOC Chambave Muscat ottenuto dal vitigno Moscato Bianco, ricco di profumi intensi e molto versatile: accompagna i dolci, ma può anche essere bevuto come aperitivo e viene spesso abbinato ai crostacei.
- Valle d’Aosta DOC Nus Malvoise. Anche se il nome “Malvoise” può facilmente trarre in inganno, è così che in questa zona viene chiamato il Pinot Grigio.
- Valle d’Aosta DOC Chambave: ottenuto vinificando Petit Rouge (70%), Gamay e Pinot noir.
- Valle d’Aosta DOC Nus: ottenuto dal vitigno a bacca rossa Vien de Nus per almeno il 50%
- Non si può lasciare la zona senza aver assaggiato i due vini passiti della Crotta: Nus Malvoise Flétri Nonus e Chambave Moscato Passito Prieuré
Oltre a cantina e punto vendita diretto, la Crotta di Vegneron ha anche un ristorante.
L’ultima domenica di settembre, a Chambave, si svolge la tradizionale festa dell’uva (Fête du Raisin).
Se le alte quote della Valle d’Aosta non vi bastano, a Nus è presente un osservatorio astronomico spesso aperto al pubblico
A Nus è possibile visitare il Castello di Nus e il Castello di Pilato.
Il Castello di Pilato di Nus prende il nome dal procuratore romano Ponzio Pilato che si narra vi soggiornò durante il suo viaggio verso le Gallie. In occasione della sua breve permanenza, Pilato, anche se noi purtroppo lo ricordiamo per altri motivi, avrebbe espresso notevoli apprezzamenti verso il vino di Nus.
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