Vins Extrêmes – gli eroi della vite al Forte di Bard
Ancora cinque giorni e oltre cinquanta aziende vitivinicole si riuniranno al Forte di Bard (AO) per dare vita alla prima edizione di Vins Extrêmes, evento di enogastronomia dedicato alla viticoltura eroica. Un fil rouge che unisce piccole zone della Valle d’Aosta e delle pendici dell’Etna, della Slovenia e della regione della Mosella, per un totale di meno del 5% dell’intera superficie vitata europea. I vigneti eroici sono accomunati da una conformazione del territorio tanto suggestiva quanto ostile dal punto di vista lavorativo e gestionale e dalla profonda passione che da sempre l’uomo dimostra nel volerle mantenere vive e produttive nonostante le mille difficoltà.
Vini estremi, estremi rimedi
Protagonista indiscussa di Vins Extrêmes è la viticoltura di montagna, più frequente in Italia che altrove per la naturale conformazione della penisola e praticata, quindi, un po’ ovunque: Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Abruzzo, Calabria e Sicilia. nelle zone eroiche il vino viene prodotto da uve coltivate ad alta quota, su pendii incredibilmente ripidi e spesso utilizzando vitigni autoctoni, se non addirittura su piede franco.
Accanto agli espositori (principalmente italiani e con la partecipazione di ospiti stranieri molto rappresentativi) che presenteranno al pubblico i loro vini ‘estremi’, la manifestazione propone degustazioni tematiche – tra cui quella dei vini vincitori del 23° concorso internazionale dei vini di montagna organizzato ogni anno dal CERVIM – laboratori del gusto (in collaborazione con Slow Food), tavole rotonde e convegni per avvicinare il pubblico alle realtà della viticoltura eroica. E siccome il vino è da millenni sinonimo di convivialità, ogni bicchiere che si rispetti non può non essere accompagnato dagli ottimi prodotti della tradizione locale, come salumi, formaggi e carni.
Vins Extrêmes rappresenta un’apertura straordinaria per la location; perché non approfittarne per un week end alla scoperta della Valle? Il costo d’ingresso è di 18,00 euro per la singola giornata e di 28,00 per le due giornate (15,00 e 22,00€ per i tesserati ONAV, FISAR, AIS e Slow Food), che danno diritto a bicchiere da degustazione, pochette e accesso agli spazi espositivi delle stupende Prigioni del Forte. Non è inclusa la partecipazione alle degustazioni tematiche e ai laboratori del gusto, che va prenotata e pagata a parte. Infine, sono anche molti i ristoranti e le strutture ricettive della zona che offrono sconti e menu speciali riservati a chi parteciperà all’evento. Non so voi, ma io un pensierino ce lo farei… Quando vi ricapita di trovare così tanti vini e produttori d’eccellenza tutti nello stesso posto e di avere la scusa per godervi le magnifiche montagne circostanti?
Identikit del vino estremo
Quali sono i requisiti per definire un vino e il suo territorio di origine ‘eroici’? I criteri sono stati stabiliti dal Comitato Tecnico del CERVIM, Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana, e sono:
-pendenza del terreno superiore a 30%
-altitudine superiore ai 500 metri s.l.m.
-vigneti disposti su terrazze o gradoni
-vigneti situati su piccole isole.
Il CERVIM è un organismo internazionale nato con lo specifico compito di promuovere e salvaguardare la viticoltura eroica, in virtù del grande patrimonio storico e culturale e dell’importanza economica e di preservazione del territorio che rappresenta per molte località, italiane e non. La coltivazione di zone impervie, infatti, ha richiesto e richiede ancora oggi l’utilizzo di architetture e tecniche di gestione del vigneto particolari, come la costruzione di muretti a secco e l’allevamento su pergole. Il sistema di raccolta delle uve è ostacolato dalle forti pendenze, da vigneti di dimensioni piccolissime e distanti fra loro, dalla distanza da coprire per arrivare in cantina o anche solo per caricare le uve su un trattore (si pensi alle cremagliere delle Cinque Terre). Le temperature sono spesso rigide, i venti forti, la vite deve essere vigorosa e il dissesto idrogeologico richiede una costane vigilanza. Il mantenimento di questi vigneti ha costi molto elevati, ma rappresenta anche un immenso patrimonio per l’uomo e per la storia del vino, nonché un modo per preservare il territorio e il paesaggio nella loro unicità.
In questi vigneti si riscoprono varietà autoctone, profumi e sapori quasi dimenticati, ben lontani dall’omologazione che caratterizza ampi settori del mondo enologico. I vini eroici sono il “frutto del terroir” per antonomasia e vanno scoperti con passione e rispetto.
Con tutti coloro che si sento pronti ad affrontare due giorni di degustazioni estreme, ci vediamo a Bard! E se nel frattempo volete rinfrescarvi le idee con qualche esempio di vini estremi, rivisitate la nostra serie di post sulle cooperative della Valle d’Aosta.