6 wine cocktails per non scordarsi l’estate e cominciare bene l’autunno
Primo giorno di autunno. Ci siamo ormai lasciati alle spalle quella che su può considerare una delle estati più calde degli ultimi anni. I più fortunati possono ancora godere, all’ora dell’aperitivo, dell’accoglienza di qualche dehor (magari un po’ riparato). Con l’abbassarsi delle temperature però il dilemma è ancora più forte: meglio un bicchiere di vino o un cocktail (per i virtuosi che riescono a fermarsi a uno) ? Quasi come se una cosa escludesse l’altra.
Durante una serata organizzata dall’ONAV (delegazione di Asti) Antonio Marteddu, campione italiano Pre-dinner cocktail 2016 dell’A.I.B.E.S. (Associazione Italiana Barmen e Sostenitori), ci ha guidati alla scoperta e riscoperta di 6 freschissimi cocktail che hanno il vino come protagonista.
Mentre l’arte della miscelazione arriva dagli U.S.A., Marteddu ci ricorda, orgogliosamente, che l’Aperitivo nasce a Torino per mano di Carpano e del suo Punt e Mes; quale miglior modo per celebrarlo se non provare queste 6 proposte di cocktails (con le loro varianti)?
ALLA RICERCA DELLE ORIGINI
Molti dei cocktails che conosciamo e siamo abituati a bere sono in realtà riadattamenti di versioni originali talvolta dimenticate come nel caso del moderno Spritz o riadattate ai gusti attuali come nel caso dello Champagne Cocktail.
1) SPRITZ: il protagonista è indubbiamente il Prosecco DOC che, nella versione originale di questo cocktail, è accompagnato solo da seltz o acqua frizzante e una fettina di limone. L’origine pare che sia da attribuire all’esercito austriaco di stanza in Veneto che, trovando il vino locale troppo alto di gradazione, si mise ad allungarlo con il seltz. La versione che conosciamo come “Aperol Spritz” è stata codificata ufficialmente da IBA (International Bartenders Association) nel 2011 con il nome di “Spritz Veneziano”. Una variante molto in voga ultimamente è l’Hugo caratterizzato da delicate note di fiori di sambuco.
Spritz | Spritz Veneziano | Hugo |
|
|
|
2) CHAMPAGNE COCKTAIL: come suggerisce il nome, questo cocktail si propone come “un’aromatizzazione” dello Champagne in grado di creare la suggestione di alcune liqueur d’expedition particolarmente “ricche”.
Champagne cocktail (prima versione degli anni ’50) |
|
UN GRANDE CLASSICO
3) KIR: si narra che a Digione, l’abate Kir, accogliesse i propri ospiti con un cocktail a base di vino bianco (lui usava un Aligotè di Borgogna) e crema di ribes nero (Crème de Cassis). Da qui diverse versioni del Kir si sono diffuse: le più note sono senza dubbio il Kir Royal che prevede un Crémant (o uno spumante metodo classico) al posto del vino bianco e il Kir Imperial a base di Champagne e crema di lampone (Crème de Framboise).
Kir | Kir Royale | Kir Imperial |
|
|
|
LE POLIBIBITE FUTURISTE
Il periodo futurista di inizio ‘900 vide l’italianizzazione delle parole di origine estera ormai diventate d’uso comune. Da “bar” a “quisibeve”, da “barman” a “mescitore”, da “cocktail” a “polibibita” da “sandwich” a”traidue” poi ribattezzato da D’Annunzio “tramezzino” e così via…
4) INVENTINA: a base di Moscato d’Asti, succo d’ananas e cubetti di succo d’arancia rossa ghiacciata. Molto rinfrescante e piacevole, cambia gusto e colore man mano che il cubetto di arancia rossa si scioglie. Era questa” l’invenzione” di questo cocktail semplice ma intrigante.
Inventina |
|
5) GIOSTRA D’ALCOL: la Barbera d’Asti assieme a Campari e cedrata compongono questa “polibibita” molto particolare e dal gusto intrigante. Curiosamente, viene servito con cioccolato e formaggio (alcune ricette suggeriscono di guarnire con uno stecco con un cubo di Parmigiano e uno di cioccolato fondente). Strano ma vero: entrambi gli abbinamenti si sposano benissimo con questo aperitivo.
Giostra d’Alcol |
|
UNA RICETTA ORIGINALE
6) MANGHITO (O MANGUITO?): il Moscato d’Asti questa volta viene miscelato con Rum bianco, zucchero di canna, lime e foglie di salvia. La strana assonanza può trarre in inganno e far pensare che nella ricetta sia presente del mango mentre questo cocktail deve il suo nome al Castello di Mango che ha ospitato il concorso dove Antonio Marteddu ha presentato una valida alternativa al Mojito.
Manghito |
|
Sono stati indicati solo gli ingredienti e non le modalità di preparazione volutamente, per dare giusto un’idea del contenuto dei vari cocktails. La miscelazione è un’arte che va gustata quindi recatevi dal vostro barman di fiducia e, se non ne avete uno, potete andare a trovare Antonio nel suo locale ma attenti: ci sono delle regole di accesso ben precise per accedere al suo Gattirandagi Speakeasy ad Asti.