Vinsento: quando la degustazione passa in cuffia

La degustazione è sempre uno dei momenti più delicati. L’ambiente deve essere quasi asettico: illuminazione giusta, temperatura della sala corretta, assenza di odori o rumori esterni. Ah, anche l’orario è importante: diciamo che verso le 10: 00 o 10:30 del mattino sarebbe il momento perfetto! Siamo già abbastanza svegli e lontani dalla colazione e i nostri sensi non hanno ancora subito il peso della giornata. Altro aspetto che può sembrare secondario, ma in realtà non lo è, riguarda la nostra condizione psicofisica; per focalizzarci sulla degustazione dobbiamo essere sufficientemente riposati senza troppi pensieri o preoccupazioni che affollano la nostra mente. Per non contare la temperatura del vino che deve essere perfetta e mi raccomando di scegliere il bicchiere corretto.

Ora, facendo mente locale, quand’è l’ultima  volta che abbiamo degustato in condizioni simili?
Per quanto mi riguarda la risposta è: mai; con picchi negativi di fiere dove tra una gomitata e una vampata di ascella selvaggia si assaggia e sputacchia fugacemente un vino, ahimè, troppo caldo o troppo freddo in un ambiente rumoroso come uno stadio e dal clima sub-tropicale.

L’accanito degustatore sosterrà (mentendo sapendo di mentire) di sapersi astrarre meglio di un maestro zen senza farsi condizionare da fattori esterni o condizioni proprie non ottimali.

Vinsento

Dopo questo lungo ma necessario preambolo, veniamo a noi.  Sono stato gentile invitato a una delle prime serate Taste the Music del progetto Vinsento che si è svolta a Cervo (IM) nell’ambito del Festival Internazionale di Musica da Camera. Gli ideatori Ileana Ricci, sommelier e designer e Lorenzo Fisicaro, musicista e musico-terapista, con Vinsento promettono un’esperienza di degustazione nuova dove le nostre percezioni vengono volutamente alterate per mezzo della musica. 

7 serate (quasi tutte sold-out, c’è ancora qualche posto il 23 e il 24 agosto), un produttore di vino differente per ciascuna serata (tutte eccellenze della Riviera Ligure di Ponente), due vini in degustazione abbinati ciascuno a tre tracce musicali e una scheda di degustazione da compilare. Un riassunto che dice poco di quello che in realtà è Vinsento.
L’evento del 3 agosto al quale ho partecipato vedeva protagonisti il Pigato e la Granaccia dell’azienda Bio Vio di Bastia d’Albenga (SV). Si inizia con una breve spiegazione del progetto e della scheda di degustazione seguita da un esercizio sulla consapevolezza corporea che, essendo parte integrante dell’esperienza, preferisco non rivelare.

La degustazione dei vini avviene in 4 fasi per ciascun calice. Prima si assaggia e si valuta il vino in silenzio, senza il supporto di alcuna musica. Successivamente, si ripete l’assaggio per altre tre volte ascoltando altrettante tracce audio differenti. Non semplice musica selezionata ma brani composti per l’occasione e studiati per stimolare diverse aree del cervello. Il tutto si dovrebbe tradurre in una percezione alterata del vino anche se, su questo aspetto, mi sentivo più diffidente di un terrapiattista. Ascolto dopo ascolto e assaggio dopo assaggio mi sono dovuto ricredere. Certe  musiche enfatizzavano le durezze come acidità e tannini, altre le smorzavano; stessa cosa con le morbidezze e con la persistenza del vino.Se da una parte quest’esperienza apre interessanti orizzonti come, ad esempio, la possibilità di includere la variabile musica al classico abbinamento cibo/vino (solo per dirne una), dall’altra dimostra che “il re è nudo”: il condizionamento durante la degustazione esiste e dovremmo tenerne conto. Tranne alcune doverose eccezioni, i vini che abbiamo assaggiato una  sola volta e dei quali abbiamo espresso un giudizio tranchant, meriterebbero un secondo assaggio in altre condizioni ambientali o, almeno, un degno accompagnamento musicale.

Vi invito a tenere d’occhio il progetto Vinsento: VINSENTO.ITINSTAGRAMFACEBOOK

Per completezza, ecco l’elenco delle cantine aderenti: Maria Donata Bianchi, Bio Vio, Bruna, Azienda Agricola Paolo Steria, Cascina Nirasca, Lorenzo Ramò, La Ginestraia

 

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Alberto Bracco

WSET 3 in Wine & Spirits, Sommelier FISAR, assaggiatore ONAV , autore per Versanti Mag e bevitore seriale. Nel mondo del vino per lavoro, passione e anche un po' per caso. Seguimi su Instagram o scrivimi una mail

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