La mia banca è differente (e itinerante): la Banca del Vino oltre i suoi confini.

Una serata in compagnia di Banca del vino e Cantina Dacapo Cà ed Balos

“La mia banca è differente”, così recitava una pubblicità del passato recente di un istituto di credito. Ebbene, la Banca del Vino è differente per natura e per il prodotto che tratta, già esplicato nel suo nome. 

La Banca del Vino è un progetto nato nel 2001 a Pollenzo (CN), in collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche e Slow Food. Ha sede nelle antiche cantine dell’Agenzia di Pollenzo e si propone di conservare, valorizzare e promuovere il patrimonio enologico italiano.

Si tratta di un’enoteca e archivio storico del vino, dove vengono raccolte e affinano più di 70.000 bottiglie provenienti da oltre 250 aziende aderenti in tutta Italia. Oltre alla funzione di conservazione, la Banca del Vino organizza degustazioni, eventi e visite guidate, favorendo la conoscenza della cultura vinicola e mettendo in contatto produttori e appassionati.

Nella sede di Pollenzo si può accedere liberamente e camminare attraverso le cantine storiche, quello che potremmo definire il caveau della banca (provate a farlo con la sede centrale del vostro istituto di credito…), fare visite con degustazioni e partecipare agli eventi. Peccato solo che non a tutti sia logisticamente possibile raggiungere Pollenzo per prendere parte a queste attività. 

Banca del Vino: non solo Pollenzo

Beh, come le banche più moderne si sono dorate di consulenti finanziari che vanno a casa del cliente o aprono uffici locali con orari più flessibili, anche la Banca del Vino ha le sue sedi distaccate o itineranti. Grazie a persone di fiducia, che hanno accesso al patrimonio custodito nelle cantine dalla Banca, è possibile partecipare a degustazioni fuori zona con possibilità, talvolta, di attingere a vecchie annate non sempre reperibili nemmeno presso il produttore.

Io ho la fortuna di conoscere una di queste persone di fiducia: Laura Norese, già collega come Sommelier FISAR, collaboratrice della guida Slow Food e Donna del Vino del Piemonte ora coordinatrice della sede di Acqui Terme (AL) della Banca del Vino.

Una sede non fissa quella di Acqui (che comprende i dintorni fino ad estendersi anche nel Gaviese), bensì itinerante con diversi punti “affezionati” come l’osteria Bo Russ (in Acqui Terme) che ha ospitato la serata del 18 febbraio con la Cantina Dacapo Cà ed Balos.

Una degustazione in compagnia di Dacapo Cà ed Balos

Una storia particolare quella di Dacapo Cà ed balos, a partire dal nome che fa intendere l’unione di due realtà: Cà ed Balos, anima di langa in Castiglione Tinella, patria del Moscato e Dacapo ad Agliano Terme, una delle massime zone di elezione per la Barbera. A questi due territori se ne aggiunge un terzo con le vigne in Castagnole Monferrato: la terra del Ruchè. Anima di queste realtà, proprietaria e relatrice della serata, Renata Bonacina che, nel 2004, fonda Cà ed Balos per poi acquisire nel 2017 Dacapo (fondata 20 anni prima).
Dai racconti di Renata traspare il forte amore e la passione per questi territori dai quali cerca di estrarre il meglio delle loro tipicità vinicole concedendosi qualche variazione sul tema come per esempio il Pinot Nero in Agliano (già eredità della precedente gestione) o, sempre nella stessa area, l’Incrocio Manzoni bianco da lei voluto.

Una degustazione importante di 7 vini che, grazie alla Banca del Vino, ha visto protagoniste bottiglie di annate non disponibili in azienda.

Majoli Ruchè di Castagnole Monferrato 2023
Si inizia con un Ruchè che definirei “esemplare”; il vino che sceglierei per far conoscere a qualcuno questo vitigno. Pulizia estrema e abbondanza di aromi. Vinificazione in acciaio. Naso profondo, caldo con note intense di rosa e spezie, pepe, cannella, anice stellato, mora. Il tannino è ben presente, a tratti graffiante a voler marcare la sua giovinezza mentre l’acidità è equilibrata e ben integrata con il vino.

Cantacucco Piemonte DOC Pinot Nero 2021
Questo Pinot, a differenza del vino successivo, appartiene alla nuova gestione della cantina Dacapo. Appena versato nel calice è quasi preponderante la presenza della barrique (vista la giovane età) che va via via ad affievolirsi lasciando spazio a una piacevole nota balsamica, quasi di menta rifinita da una più calda vaniglia in sottofondo. In bocca è sottile ed elegante.

Cantacucco Piemonte DOC Pinot Nero 2013
Un grande Pinot Nero arrivato nella sua fase di maturità. Avrei forse preferito berlo qualche anno prima per apprezzarne un’agilità che sarebbe stata senz’altro più scattante. Comunque una bottiglia che sulla tavola avrebbe durata breve. Austero, frutto ben maturo, elegante con un finale leggermente “polveroso”. La precedente gestione della cantina dalla quale proviene questa bottiglia non usava filtrare i vini. 

Vigna Da Capo Nizza DOCG 2020
Questa è la loro prima annata da quando sono certificati biologici.
All’inizio un po’ chiuso, poi si apre. Ancora giovane, acidità ficcante, beverino con tanto frutto. Da dimenticare per un po’ in cantina.

Vigna Da Capo Nizza DOCG 2018
Naso più serrato e austero, frutto cupo di mora e lampone, torrefazione, cacao. Acidità ben presente, in bocca note di cacao, liquirizia e spezie. Un bel Nizza che con un accompagnamento importante a tavola può esprimersi al meglio. 

Vigna Da Capo Barbera d’Asti DOCG Nizza 2013
Al naso leggermente “appannato” ha bisogno di più tempo per accomodarsi nel bicchiere e rivelare la sua espressività. In bocca è più presente facendo leva sulla larghezza di bocca piuttosto che sulla lunghezza. Una buona acidità tesa lo rimette in riga mantenendolo composto.

Vigna Da Capo Barbera d’Asti DOCG Nizza 2011
Un Nizza di grande profondità che dimostra come ben si adatta questo vino ai lunghi affinamenti. Anche qui i toni sono austeri con tanta complessità. Il frutto decisamente maturo lascia più spazio a note di caffè, spezie, china. Profondo, intenso, lungo con un tannino non invasivo che si trascina fin sul finale.

Renata Bonacina    Banca del Vino Dacapo 1    Banca del Vino Dacapo 2

Un po’ di link interessanti:

Photo credits: Anastasia Florea, Lorenzo Belfrond

Avatar photo

Alberto Bracco

WSET 3 in Wine & Spirits, Sommelier FISAR, assaggiatore ONAV , autore per Versanti Mag e bevitore seriale. Nel mondo del vino per lavoro, passione e anche un po' per caso. Seguimi su Instagram o scrivimi una mail

Rispondi